Je
suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je
suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie Je
suis Charlie Je suis Charlie Je suis Charlie
Hai
mai provato a ripetere la stessa parola o la stessa frase per una poi dieci poi
cento volte?
Lo
sai cosa succede?
Che
la parola muore perde il suo senso soffoca
Diventa
suono
Il
concetto viene strozzato dal rumore
A
furia di chiamarlo Charlie non risponde più
Poi
gli hanno sparato a Charlie, mica gli hanno fatto una carezzina
Ma
chi è stato a uccidere questo povero quindicenne indisposto arguto e
disturbante?
Due
fratelli, che bestemmiando il loro dio hanno ucciso in suo nome
Materialmente
sì, sono stati i due fratelli, sì, sono stati loro.
Estremisti?
Uomini dei servizi segreti? Forse tutte e due
Ma
ti sei dimenticato che siamo in guerra?
Che
in Medio Oriente sono vent’anni che la NATO fa cagare bombe ai suoi aerei e
ammazza e tortura e spara?
Cosa
ci si aspetta da una guerra?
Morti
Militari
Sì
ma anche civili
La
Francia è un paese neutrale? No
Immagina
un attimo che il territorio del mondo sia diviso con i territori del Risiko
La
Francia ha mandato i suoi carretti in Alberta in Medio Oriente o in Kamchatka?
La
risposta la sai da te
La
Francia è più in generale l’Europa cos’ha sulla carta degli obiettivi?
Mantenere
la pace dentro ai suoi confini c’è scritto
No
aspetta
In
piccolo c’è una postilla
Mettiamoci
gli occhiali per leggerla che siamo un po’ miopi astigmatici presbiti e pure
ipermetropi
Sulla
postilla c’è scritto
“L’OBIETTIVO
È MANTENERE LA PACE PERÒ SE GLI STATI UNITI CI DICONO MANDATE I CARRETTI DA
QUALCHE PARTE NOI LI MANDIAMO”
Prima
di firmare i contratti o le alleanze atlantiche avremmo dovuto leggere anche le
scritte in piccolo.
In
ogni caso Charlie non fa più surf
È
morto ti ripeto
Morto
Proprio
stecchito
E
tutti lo chiamano Charlie Charlie ma lui oh non si sveglia
E
ci credo
Perché
Charlie per quanto stesse sul cazzo a molti non andasse in Chiesa e
scoreggiasse sull’autobus era uno sveglio
Charlie
sembrava scherzasse ma non rideva mai
Charlie
si accorgeva che la gente faceva finta di ascoltarlo ma non lo capiva
Charlie
faceva surf e spesso in acqua ci cadeva
Ora
che è morto tutti lo chiamano
Ma
quando era vivo?
Zero
Non
se lo filava quasi nessuno
Charlie
non porta rancore
Ma
mica le cose se le dimentica
Charlie
non risponde perché vede poca verità
Vede
che la gente lo chiama ma non chiama veramente lui
Chiama
il suo corpo morto
Il
nostro quindicenne ribelle si sente un feticcio
E
Charlie non vuole essere un feticcio
Charlie
non è un feticcio
E
tutti diventano paladini del surf ora che gli hanno sparato
Ma
fare surf è complicato
Per
fare surf ci vogliono le palle
Ci
vuole critica ci vuole sdegno ci vuole ironia
In
quelli che lo chiamano Charlie non vede queste doti
Giornalisti
politici gente comune fascisti nazisti giovani di sinistra
Charlie
è morto ma ci sente benissimo
E
sente delle voci sgraziate che si indignano per lui ma non si indignano per i
profughi lasciati a marcire nel canale di Sicilia e per i Palestinesi che sono
quarant’anni che gli tolgono la terra su cui camminare
E
i 43 studenti Messicani che i narcos e il governo hanno fatto sparire?
E
i genocidi nell’africa subsahariana?
E
gli afroamericani uccisi quasi ogni santo giorno dalla polizia?
Charlie
steso sulla spiaggia pensa che qui a furia di indignarsi non si fa più niente
È
pieno di supereroi sui social network
Ma
perché io sì e gli altri no?
Ci
sono morti più belli
Ah
si io facevo il surfista
Ero
un paladino della libertà di informazione
Eh
si
Charlie
ora ride
Ride
del fatto che sicuramente esiste la libertà di informazione è proprio questo il
bello della democrazia
Infatti
lui che ha vissuto un po’ in Italia ricorda di come la Guzzanti Luttazzi e
Santoro siano stati liberi di dire la propria opinione e di essere poi
censurati
Charlie
ride del fatto che questi paladini del surf non si rendono conto che non sono
liberi di dire proprio un bel cazzo di niente
Poi
pensano che facebook darà loro una risonanza assoluta
Si
certo
Facebook
ti dona una grossissima libertà
Quella
di non essere ascoltato
Tutti
sono troppo impegnati a picchiare le tastiere per fermarsi un attimo a pensare
Charlie
questa cosa la sapeva bene quindi scriveva un sacco di cose su facebook
A
Charlie piacevano proprio le contraddizioni
Ora
Charlie sta pensando a come è morto
Gli
hanno sparato
Si
Ma
non era spacciato
Sarebbe
bastato soccorrerlo
Lui
era lì agonizzante
E
tutti attorno a lui lo fotografavano e si indignavano per l’attacco dell’islam
alla nostra democrazia perfetta
E
tutti dicevano io sono charlie io sono charlie
Ma
lui sapeva di non interessare a nessuno
E
pensa che non l’hanno ucciso solo i due assassini coi kalashnikov ma anche
tutta la folla di indifferenti che ha ora attorno
E
ora li guarda negli occhi
E
li vede proprio bene
E
vede che la loro coscienza non è pulita e anzi la stanno provando a lavare
usando il suo corpo morto
Che
si riempiono la bocca nella sua morte ma non avrebbero avuto il coraggio di
prendere neanche un’onda di quelle su cui saliva lui
Che
si fanno paladini della democrazia senza capire che la democrazia oggi
significa che se tu hai votato Bersani alle elezioni e ti ritrovi Alfano
ministro dell’interno e Gentiloni ministro degli esteri e non puoi farci un
cazzo
Che
lui è un morto di serie A ma esistono anche morti di lega pro
Sono
passati tre giorni da quando è morto Charlie
E
lui è ancora sulla sabbia
E
ride
Anzi
no
Sta
piangendo
Perché
lui lo sapeva ma in fondo in fondo ci aveva sperato per un giorno o due o anche
tre che la gente cambiasse un pochino che diventasse più sensibile
Alla
fine era morto e gli giravano un bel po’ le palle per questa cosa
Perché
se morire già è un bello sbattimento pensa poi morire così da stronzi
Charlie
ci sperava
Ma
dopo tre giorni
Sulla
spiaggia non c’era già più nessuno
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