venerdì 7 novembre 2014

Videosorvegliare e punire

Università degli Studi di Milano                                                                         27/10/2014

Nei primi giorni di ottobre alcuni studenti della Statale ottengono per vie non ufficiali un documento di una decina di pagine destinato alla circolazione in C.d.a. e Senato Accademico: è il nuovo “REGOLAMENTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO E GESTIONE DEGLI ACCESSI ALLE SEDI DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO”, la cui approvazione verrà discussa nei giorni a venire e che si prevede verrà adottato “con decreto rettorale” previa approvazione di c.d.a. e S.A., e che entrerà in vigore “il quindicesimo giorno dalla sua pubblicazione sul sito d’Ateneo” 

Nel Preambolo si afferma che la Statale “intende installare sistemi di controllo delle persone fisiche e degli automezzi nelle sedi universitarie, come intervento per migliorare la sicurezza”; le modalità di questa operazione vengono descritte nei 15 articoli del Regolamento, diviso in quattro parti

.ACCESSO DELLE PERSONE FISICHE
.ACCESSO DEGLI AUTOMEZZI
.ACCESSO AD AMBIENTI DEDICATI
.TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

L’articolo 4 (Modalità di regolamentazione degli accessi pedonali”) afferma che :
“gli accessi pedonali alle strutture e agli spazi universitari potranno essere regolamentati con uno dei seguenti sistemi: 
a) sistemi antiintrusione con rilevatori controllati da un sistema centralizzato (in funzione al di fuori dell’orario di lavoro e nei giorni festivi);
 b) sistemi di regolamentazione che consentono l’accesso a determinati spazi esclusivamente alle categorie di soggetti preliminarmente autorizzati (serrature di sicurezza, porte girevoli, varchi, eventuali tornelli mono o bidirezionali, chiavi, codici e badge)”. 

Dove i “sistemi di regolazione degli accessi” verranno installati, l’accesso tramite badge sarà consentito a personale docente, tecnico-amministrativo e agli studenti iscritti (art. 5); studenti stranieri, personale a contratto e “ospiti dell’Ateneo” (partecipanti a iniziative istituzionali) potranno accedere “tramite tessere magnetiche o permessi temporanei” (art. 6).
 Non si fa menzione della possibilità di ingresso per esterni “generici”, come visitatori o turisti.                  
Il trattamento dei dati personali raccolti tramite sistemi di videosorveglianza (art. 1, 13) è regolato dal Rettore in persona che lo affida ad un Responsabile a sua discrezione, la cui appartenenza o meno all’università non viene menzionata. Sebbene si preveda che le riprese verranno effettuate solo ad Ateneo chiuso, si fa riferimento alla possibilità per gli Incaricati di controllare in tempo reale le immagini registrate (art. 4 comma 3 del “REGOLAMENTO IN MATERIA DI VIDEOSORVEGLIANZA”)senza chiarire se questo significhi l’intenzione di estendere il periodo di registrazione ai momento in cui l’Ateneo sarà aperto o piuttosto la permanenza di incaricati durante la notte.

La natura dei provvedimenti e le contraddizioni rilevabili nel Regolamento (accessi limitati ad uno spazio pubblico, difficoltà di gestione di un flusso mai inferiore alle 5000 persone al giorno, raccolta di dati personali) insieme alla totale assenza di informazione da parte dell’Amministrazione su un tema tanto delicato hanno portato alla nascita di un gruppo informale che cerca di fare chiarezza sull’argomento, e che si oppone ad una limitazione della natura pubblica dell’Università. Ad ora, le uniche notizie in merito provengono da un incontro tra Amministrazione e rappresentanze sindacali riportato da repubblica.it e da qualche intervista radiofonica (radio popolare) che non hanno portato a nulla di definitivo; i rappresentanti del Senato Accademico non hanno in alcun modo commentato o diffuso informazioni.

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