mercoledì 28 gennaio 2015

Il giorno della memoria



Il giorno della memoria
Avere memoria, ricordare
In latino si dice memini
È un verbo strano
Si può coniugare solo al passato
Ce ne sono anche altri di verbi così : odi, novi e coepi

Il giorno della memoria è il 27 Gennaio quando i carretti rossi dell’armata rossa liberarono Auschwitz
E questo lo sappiamo
Io però ogni tanto mi chiedo a cosa serve ricordare

I verbi sopracitati sono chiamati difettivi perché difettano del presente
Gli manca proprio
Memini, il verbo su cui rifletto da stamattina ha un significato piuttosto ampio
Partendo da un avvenimento indica la comprensione di esso
Memini è il processo di maturazione della consapevolezza

Ok ci sono
Ricordare significa prendere consapevolezza del passatto
Passato per salvaguardare il presente che mattonella dopo mattonella, atto dopo atto, costruisce il futuro

Ah non mi sono presentato
Il mio nome è Gamberi Antonio, cittadino idoneo
Sono infatti un bravo cittadino che ha una figlia che si chiama come un fiore un lavoro e una moglie con cui sto insieme da 10 anni e da 2 non mi ama più
Ma mica voglio raccontarti la storia della mia vita

È che stavo pensando alla giornata della memoria
Ieri ne parlavano tutti
C’erano in giro conferenze e incontri
Un sacco di gente ha pubblicato su internet  frasi e citazioni di altra gente considerata più importante
Anch’io ho messo su facebook una poesia di Primo Levi
Alla fine in queste cose io ci credo
Sono uno di sinistra
“[…]
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
[…]
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi
[…]”

Non so
Io non ci lavoro nel fango e non lotto per mezzo pane e non muoio per un si o per un no
Io i capelli per quanto mi stia stempiando ce li ho e ho ancora forza di ricordare
Gli occhi
Quelli non li posso vedere
Allo specchio non mi sembrano vuoti però

Io ho fatto studi classici
Ho fatto il classico poi tre anni di sociologia e poi sono andato a lavorare in questo buco di culo di posto
Si è un buco di culo
“Stamattina mi sono svegliato. Mi sono svegliato già dentro il lavoro. Il lavoro. il lavoro ti ha in pugno. È tutto intorno a te, come una gelatina permanente che ti circonda, ti assorbe. E quando ci sei dentro, guardi la vita attraverso una lente deformante”
Questo l’ha scritto quello di Trainspotting, Irvine Welsh
L’ho letto l’ultimo anno di liceo

Ho la mia dignità
Senza dubbio
Ho anche la mia macchina
E ho anche una figlia che si chiama Margherita e sua madre quello squalo con le tette non mi molla un attimo
Di soldi ne ho abbastanza
Sono dignitosissimo con il mio completo da ufficio e le scarpe che tiptappano sul pavimento
Però ecco io certe volte ho come la sensazione che manchi qualcosa
Sarà che quest’aria condizionata che va a tutte le ore mi ruba l’ossigeno
Si non lavoro nel fango io
Però nel mio ufficio c’è puzza di merda
È merda metaforica ovviamente
È pieno di leccaculo
E quando parlano il loro alito sa irrimediabilmente di merda di dirigente
Che è la peggiore
Perché questi qua a furia di dire di si e ingoiare gli è venuta un acidità di stomaco devastante
È cristo la merda acida è la fine

Sempre dire di si
Si
Sempre si se si vuole arrivare da qualche parte
Si capo lei ha ragione
Si capo si direttore
Si abbasso la testa
Si che le pulisco il culo con la lingua
Una promozione non è mica una mezzapagnotta
Che scherziamo?
Sono soldi
Tanti soldi
E i soldi com
Vabè lo sapete insomma

Nono io ribadisco ce l’ho la mia dignità
Assolutamente
È che uno deve sopravvivere in qualche modo

Io ce l’ho la forza di ricordare però eh
Infatti so bene cos’è il giorno della memoria
Certe cose non succederanno mai più

Non ci sono più dittature ad esempio
Guarda in Russia
Dopo la caduta del muro è lo stato più libero del mondo
Non ci sono più stati soprusi e non ci sono più stati genocidi dopo quello degli ebrei
La storia ci ha dato una lezione e noi l’abbiamo imparata
Il modello occidentale si è affermato in tutto il mondo
Tutti sono liberi ora e poss
Porcatroia
Oggi è il compleanno del capo
Non gli ho fatto gli auguri
Porcaputtana

Certe volte non mi ricordo proprio un cazzo

Che poi pure l’anno scorso mi è successo
Mille volte mi scordo le cose
Ad esempio non trovo mai le chiavi di casa
Oppure il telefono
Praticamente una volta al giorno devo autochiamarmi per ritrovarlo
Una volta ci ho perso due ore
Ed era sotto al divano
Un’altra volta era in un vaso

È una questione di studi umanistici
Memini è difettivo
Non ha il presente

E io non mi ricordo proprio un cazzo

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