venerdì 4 dicembre 2015

Buone nuove dal fronte

DA PARIGI:
Prime condanne per il corteo di domenica a Parigi: i manifestanti sono stati condannati da 3 a 8 mesi. Tutti i manifestanti stranieri sono stati mandati al CIE, in attesa della loro espulsione. Non possono piu'
tornare in Francia, anche se molti di loro ci vivevano da anni:
Lo stato di emergenza era solo un antipasto. Il peggio sta arrivando con questo disegno di legge:

che prevede:

- la possibilità per la polizia di confiscare ogni oggetto o documento  durante una perquisizione amministrativa, senza controllo del Pubblico Ministero
- la creazione di un reato di ostruzione a la perquisizione  amministrativa
- l'interconnessione globale di tutte le informazioni sui cittadini nelle  mani dei vari organismi statali, comprese quelle della Securité Sociale
- l'allargamento delle possibilità di applicare la videosorveglianza
- l'installazione sistematica di GPS nelle macchine a noleggio
- l'obbligo per gli operatori di telefonia di conservare tutti i dati per 2 anni (e non più un anno come adesso)
- la garde a vue (stato di fermo) prolungata da 6 a 8 giorni nel caso di  un'inchiesta antiterrorismo (ricordiamo che molte inchieste contro i  movimenti sociali o in difesa della terra vengono effettuate 
dall'antiterrorismo). Significa 8 giorni da solo in cella senza la possibilità per gli avvocati di accedere alle informazioni.
- l'utilizzo degli IMSI- Catchers (valigie che permettono di spiare tutte le conversazioni telefoniche in una determinata area)
- la possibilità di usare microspie all'interno delle abitazioni

*Per capire il clima a Parigi, ecco la storia di 10 ecologisti trattati come soggetti pericolosissimi perché stavano camminando sul marciapiede!
*O ancora questa storia di 4 studenti medi minacciati dagli sbirri con fucili a pompa puntati in faccia perche' sospettati di voler occupare il loro liceo durante la COP21:
... tutto cio' mentre la popolarita' di Hollande sta aumentendo giorno dopo giorno (+30% di opinioni favorevoli):
*Il Front National fascista e' oggi il primo partito in Francia e dovrebbe essere in testa alle elezioni regionali:
...e  il 91% delle persone interrogate in questo sondaggio approvano lo Stato di Emergenza; il 92% le "assignations a residence":
*Valls e Cazeneuva hanno d'altronde gia' annunciato il suo prolungamento almeno fino all'estate!!!
*Dal lato delle poche voci fuori dal coro, ecco l'analisi di Giorgio Agamben sulla vicenda:
http://www.dirittiglobali.it/2015/11/giorgio-agamben-perche-lo-stato-di-emergenza-non-puo-essere-permanente/
estratto:
«Lo stato di emergenza non è un scudo per lo stato di diritto, come ha detto qualcuno. La storia insegna che è vero esattamente il contrario.
Tutti dovrebbero sapere che è proprio lo stato di emergenza previsto dall’articolo 48 della Repubblica di Weimar che ha permesso ad Hitler di stabilire e mantenere il regime nazista, dichiarando immediatamente dopo la sua nomina a Cancelliere uno stato di eccezione che non fu mai
revocato. Quando oggi ci si stupisce che si siano potuto commettere in Germania tali crimini, si dimentica che non si trattava di crimini, che era tutto perfettamente legale, perché la Germania era in stato di
eccezione e le libertà individuali erano sospese. Perché lo stesso scenario non potrebbe ripetersi in Francia? Quello che voglio dire è che, com’è avvenuto in Germania, un partito di estrema destra potrebbe domani servirsi dello stato di emergenza introdotto dalla socialdemocrazia.
Bisognerebbe riflettere sulla nozione di sicurezza, che oggi si sta sostituendo a ogni altro concetto politico… La gente deve capire che la sicurezza di cui si parla tanto non serve a prevenire le cause, ma a governare gli effetti. E’ quel che avviene col terrorismo.
I dispositivi biometrici di sicurezza, che sono state inventati in Francia da Bertillon nel XIX secolo, erano pensati per i “recidivi”, servivano cioè a impedire un secondo colpo. Ma il terrorismo è una serie
di "primi colpi", che è impossibile prevenire. Ciò che dobbiamo capire è che le ragioni di sicurezza non sono rivolte alla prevenzione dei delitti, ma a stabilire un nuovo modello di governo degli uomini, un
nuovo modello di Stato, che i politologi americani chiamano appunto “security State”, stato di sicurezza. Di questo Stato, che sta prendendo ovunque il posto delle democrazie parlamentari, sappiamo poco, ma
sicuramente non è uno Stato di diritto, è piuttosto uno stato di controlli sempre più generalizzati. È uno Stato in cui, come avviene oggi, la partecipazione dei cittadini alla politica si riduce drasticamente e il cittadino, di cui si pretende di garantire la sicurezza, è trattato nello stesso tempo come un terrorista in potenza…
Lo stato di emergenza è qualcosa che esiste da molto tempo, ma è sempre stato pensato come una misura provvisoria, per fronteggiare un evento specifico limitato nel tempo al quale si rispondeva con misure limitate nel tempo… Nello Stato di sicurezza, il patto sociale cambia di natura e degli uomini che vengono mantenuti sotto la pressione della paura sono pronti ad accettare qualunque limitazione delle libertà».
«Hollande ha detto che la Francia è in guerra, ma il terrorismo non è esattamente la stessa cosa della guerra. Siamo in guerra, ma contro chi? Perché vi sia una guerra, è necessario che vi sia un nemico chiaramente  identificabile. Nel terrorismo, la figura del nemico si indetermina e
diventa fluida, il terrorismo è per definizione una nebulosa, dentro la quale agiscono attori di ogni genere, compresi in prima fila i servizi segreti di stati con cui si intrattengono relazioni amichevoli.
Dire che la Francia è in guerra contro il terrorismo equivale a dire che è in guerra contro un nemico che non si conosce e che potrebbe essere chiunque. Non è con lo stato di eccezione e con i dispositivi di
sicurezza che si può combattere il terrorismo, ma con un cambiamento radicale della politica estera, per esempio, cessando di vendere armi e di avere rapporti privilegiati con gli stati che direttamente o
indirettamente alimentano il terrorismo».

Analisi dello scrittore Serge Quadruppani :

A breve posteremo un articolo più "nostro", in previsione di una riapertura delle ostilità da oggi a al 12 dicembre. Molte manifestazioni sono state lanciate, senza badare alla repressione violentissima di questi giorni. Invitiamo tutti a non farsi scoraggiare da queste notizie: la risposta non mancherà!


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